Per la terza volta nella storia dei campionati nazionali CSI è Riccione la sede deputata ad accogliere il truppone di atleti e loro seguito per dare vita al 26° campionato nazionale di atletica su pista.
Sulla pista, rinnovata da poco, segno evidente e declamato anche dall’assessore allo sport della città romagnola dell’impegno dell’amministrazione comunale a favore dello sport, oltre 2000 atleti, per un totale superiore ai 5900 atleti gara, si sono dati battaglia per conquistare l’ambita maglia di campione nazionale che segna oramai da tempo la conclusione della stagione sportiva su pista in attesa del definitivo ultimo atto che è il campionato nazionale di corsa su strada.
Un impegno notevole dal punto di vista organizzativo che negli anni ha visto crescere costantemente il numero degli atleti partecipanti creando non poche difficoltà, sia nella gestione di hotel e servizi, sia nella semplice gestione delle gare, con discreti ritardi soprattutto nei salti e nelle gare di corsa della domenica, e questo nonostante l’assistenza competente di Fidal Servizi che da anni affianca il comitato organizzatore nella gestione dei risultati che sono stati al contrario sempre puntualissimi.
Per fortuna il meteo, l’impegno di tutti ed il sempre vivo entusiasmo di moltissimi atleti compensano abbondantemente le criticità e le giornate passate a Riccione sono state davvero ricche di momenti importanti che resteranno nella memoria di chi ha avuto modo di partecipare all’evento.
Ed il mare, visto che Riccione si affaccia direttamente sull’Adriatico, lo ha visto davvero poco chi per tre giornate piene è stato sotto le tribune a seguire le imprese degli atleti della propria squadra, con le gare che iniziavano alle 8.30 del mattino e si concludevano in serata in un continuo rumore di spari ed annunci dello speaker delle premiazioni che sembrava non finissero mai, per concludersi con lo speaker ufficiale che avendo troppo in mente i record dei campionati, che sono sì una bella cosa, ma non sono il fine ultimo della manifestazione, confondeva i tempi e le misure da battere.
Andare a partecipare alle nazionali è stata quindi una bella sfida che ha impegnato dirigenti ed allenatori Union in maniera davvero importante, soprattutto nei mesi precedenti, per offrire ai ragazzi un’opportunità da vivere nel modo più utile e gioioso possibile e sembra che anche questa volta le cose siano andate per il meglio: l’Hotel Cristina, a due passi dal mare ha offerto un buon servizio con il personale molto disponibile ed il direttore davvero collaborativo anche nella gestione dei cestini per i pranzi, cosa che ha aiutato molto; gli atleti sono stati davvero bravi nel seguire le istruzioni impartite dai tecnici Luca, Elisabetta e Massimiliano nelle verifiche serali; la collaborazione dei genitori venuti al seguito degli atleti ha impreziosito il tutto favorendo ulteriormente il piacere di stare tutti assieme appassionatamente e nonostante le notevoli difficoltà dei parcheggi nei pressi dell’hotel, la pista, a soli 15 minuti a piedi ha permesso di lasciare le auto in luoghi meno frequentati e godere delle passeggiate tutti assieme per trasferirsi allo stadio.
Una nota di merito a tutti gli atleti creatini che nella mattinata del sabato, forse quella più libera da impegni sportivi, hanno preferito andare tutti allo stadio per seguire i pochi compagni impegnati nelle gare piuttosto che andare a fare il bagno al mare mostrando così un più che apprezzabile spirito di squadra.
E le emozioni sono state davvero tante: l’impegno con cui i ragazzi hanno affrontato le gare ha generato sorrisi, tristezza, pianto, felicità; tutti sentimenti che, se vissuti intensamente e con serio impegno vengono esaltati all’ennesima potenza e soprattutto nei momenti bui il lavoro di allenatori e genitori è stato essenziale per far digerire una controprestazione o una gara non proprio perfetta; le staffette della domenica poi hanno dato vigore ad un tifo appassionato frutto delle ottime gare disputate dai nostri bravi atleti fornendo ulteriore collante allo spirito di squadra che non è mai mancato.
I risultati sportivi poi sono stati molto buoni con 3 medaglie all’attivo suddivise democraticamente tra i vari metalli, merito di Leila Cattani, oro nei 100 metri senior ed argento nei 400 metri e di Elisa Furlani, inaspettato, ma meritatissimo bronzo nel salto in lungo allieve ed una serie di piazzamenti che fanno ben sperare per il futuro visto che la maggior parte dei 36 atleti iscritti alle gare faceva parte della categorie giovanili; per non parlare dei record sociali migliorati ad opera di Nives Pace Zenere che con 7’35”37 migliora il record dei 2000 cadette, quindi Riccardo Mazzola che con metri 25,37 riscrive il già suo record del disco cadetti ed infine il sontuoso 2’18”38 con cui il quartetto composto da Giacomo Faccin, Tommaso Bauce, Nicolò Bellotto e Sebastiano Forlin demolisce il vecchio record sociale della staffetta svedese giovanile maschile.
Le classifiche finali di società danno poi ulteriori motivi di soddisfazione e confermano l’ottimo lavoro che la società sta portando avanti con i ragazzi: il quarto posto nella classifica delle staffette femminili ed il settimo posto nella classifica a squadre femminile ne sono la vivida testimonianza.